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Immagine del redattoreMarco Giorgi

Le copertine degli album. Arte nell'arte.

C’è stato un tempo in cui la musica era un oggetto. Non era solo una piccola immagine cliccabile sul telefonino. Le canzoni erano solchi incisi su lacche nere tonde di plastica chiamate 33 giri o Lp. E la cosa bella, bellissima, era che queste lacche nere erano contenute in cover che, spesso e volentieri, erano delle vere e proprie opere. Certe copertine di dischi erano veramente arte nell’arte.

A parte gli scherzi e a parte la mia presentazione in "stile favoletta" di quella che solo fino a una trentina di anni fa era la normalità, sono convinto che la musica abbia perso di importanza e di valore anche perché non è più identificabile in un oggetto. E questo, per chi come me, ha vissuto quell’epoca, è davvero un grande dispiacere.

Continuo il mio racconto per i più giovani, facendo venire un po’ di nostalgia agli over 40.

Le cover degli album erano dei quadrati di cartone della grandezza di 30 cm x 30 cm. Quindi queste copertine erano dei piccoli quadri. Oltre all’LP vero e proprio conteneva tutti i credits, molte volte i testi delle canzoni, la mappa di quel “viaggio” lungo un’ora che ci si apprestava a fare appoggiando la puntina del giradischi sul disco. Perché il disco non era solo la musica, ma anche tutto il “mondo visivo” che ruotava intorno ad essa. Aprire quella copertina era come aprire un libro magico. Era quasi un rito, un gesto che ti portava altrove.

Molte di quelle copertine sono diventate quasi più famose delle canzoni che contenevano. Altre invece hanno reso ancor più immortali quelle canzoni. Qui di seguito metto alcune delle copertine di album a cui sono più legato. E voi? A quali copertine di album siete più affezionati?



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